Vuelta a Andalucia 2019, Wellens: “Non ero sicuro della mia condizione, la cronometro sarà importante”
Tim Wellens conferma il proprio feeling con la Vuelta a Andalucia. Il portacolori della Lotto Soudal si è imposto nella prima frazione della corsa spagnola con una splendida azione sulla salita finale, mettendo in mostra le sue doti di scattista in salita. Un successo prezioso, contro squadre più attrezzate e corridori in grandissima forza. Il belga si è mosso al momento giusto dopo il gran lavoro dell’Astana, vincendo per distacco su Jakob Fuglsang e Ion Izagirre Insausti. Trattandosi della prima tappa, il corridore ha potuto indossare la maglia di leader, che dovrà difendere nelle prossime giornate per confermarsi vincitore della competizione.
Il classe ’91 ha parlato ai microfoni di CyclingPro.net al termine della frazione odierna: “La salita finale era molto adatta a me. Due settimane fa ero un pochino malato, quindi non ero sicuro al 100% della mia condizione. Come l’anno scorso avevo buone gambe alla fine, e quest’arrivo mi calza a pennello. Su una salita del genere non conta avere compagni di squadra, devi soltanto spingere per arrivare in cima. Volevo soltanto avere una buona posizione per l’ultima curva, ci sono arrivato secondo. A 200 metri quindi sono andato al massimo fino alla fine”.
Per Wellens ora non sarà semplice difendere il proprio primato nelle prossime cinque tappe, che presentano un percorso impegnativo e diverse insidie, tra cui una cronometro: “Sicuramente la Vuelta a Andalucia ha più salite dell’anno scorso. In ogni caso soprattutto la cronometro sarà molto importante per la classifica generale, e poi anche la tappa di Granada. Questa frazione va bene per me perché l’arrivo è in discesa, ma ho visto che bisognerà correre solo 120 km, quindi ci saranno i fuochi d’artificio dalla partenza al traguardo. Ho buone gambe, anche l’anno scorso le avevo e ho vinto. Perché dunque non provare a farlo ancora quest’anno?”.
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